Geometria descrittiva:
- Il rinnovamento della disciplina scientifica (Leonardo Paris)
L’attività di ricerca si è concentrata sulle conseguenze della rivoluzione digitale nei processi di comprensione e rappresentazione della forma tridimensionale per l’architettura, l’ingegneria ed il design. Si è configurata a partire dagli anni ’90 del secolo scorso una nuova articolazione dei modelli di rappresentazione che partendo dai classici modelli grafici è stata integrata dai nuovi modelli digitali attraverso cui poter attivare nuove modalità di elaborazione e di studio delle proprietà geometriche della forma, da quelle più semplici a quelle più complesse.
- La costruzione del modello geometrico del territorio (Maria Martone)
Particolare attenzione viene data alla geometria del territorio per la contestualizzazione di casi studio in ambito urbano e architettonico. Lo studio è indirizzato ad approfondimenti teorici sulla rappresentazione cartografica, come base per la modellazione spaziale nell’ambito dei sistemi informativi territoriali. Inoltre, per la rappresentazione dei paesaggi, l’interesse è rivolto anche al metodo delle proiezioni quotate con procedimenti sia classici che digitali per delineare profili ed aree di intervisibilità.
Tra le tematiche oggetto di studio ricordiamo: Il disegno per il territorio; Le proiezioni quotate: dalla rappresentazione classica del suolo a quella digitale; Il GIS come sistema di rappresentazione della realtà; Il disegno tra tradizione e innovazione: verso un sistema integrato di rappresentazione.
Rilievo integrato e rappresentazione digitale: sistemi conoscitivi correlati in funzione della scala di indagine e del caso studio
Le nuove tecnologie informatiche e multimediali rendono possibile, attraverso software dedicati, la costruzione di modelli virtuali anche di forme complesse, di immediata lettura, ricchi di dettagli ed implementabili nel tempo. È possibile, in tal modo, esplorare lo spazio costruito da una posizione non più statica ma fluttuante, oltrepassando i limiti imposti dalla visione monoculare propria dei metodi della geometria descrittiva. Parallelamente, il rilievo integrato con le nuove tecniche e strumentazioni consente una completa gestione dei dati per la costruzione di modelli tridimensionali di settori insediativi o di singoli manufatti architettonici sia a piccola che a grande scala. Nell’ambito di alcune attività di ricerca si è messo in evidenza il carattere di interrelazione dei due sistemi conoscitivi, sulla cui base si sono elaborati modelli architettonici con applicazioni di structure from motion.
Tra le ricerche svolte ed in corso ricordiamo:
(a cura di Maria Martone) Modelli diacronici della facciata del Palazzetto Baschenis Borghese a Roma; Le facciate architettoniche disegnate da Adolfo Avena. Il caso di palazzo Loreley a Napoli; Decorazioni floreali a Napoli. Il caso di villa Pappone a Posillipo. La strada romana “per colles” tra Puteoli e Neapolis. Il modello di alcuni tratti ancora visibili di basolato.
(a cura di Leonardo Paris) I siti archeologici di Alba Fucens e Populonia, la Fontana Rustica nei Giardini del Quirinale, la scala elicoidale al Quirinale, il Mausoleo di Gallieno sull’Appia Antica, la scala elicoidale ed i giardini di Palazzo Barberini a Roma, la Scala Regia in Vaticano, la Galleria prospettica di Palazzo Spada a Roma, il Ponte di Augusto a Narni, Santa Maria dell’Orto a Roma, Sant’Antonio Abate a Rieti
Modellazione parametrica HBIM (Leonardo Paris)
La ricerca riguarda lo studio di alcune specificità e problematiche dell’HBIM anche in funzione delle caratteristiche dell’oggetto di studio in cui l’approccio BIM impone alcune scelte metodologiche ed operative. La conoscenza multidisciplinare che è alla base di qualsiasi progetto di recupero e valorizzazione del nostro patrimonio edilizio si alimenta nel BIM attraverso la condivisione di un modello che non è pertanto solo quello geometrico, per così dire materiale, visibile tangibile, ma che è al tempo stesso anche astratto, immateriale, non visibile, intangibile. La peculiarità del processo sta nella capacità di promuovere una reale interoperabilità – anche attraverso l’implementazione di algoritmi di condivisione tramite il VPL – e la possibilità di rendere visibile il non visibile attraverso, per esempio, mappe di correlazione tra i modelli o tramite conversioni di dati numerici in idonee visualizzazioni grafiche.
Analisi e rappresentazione dei paesaggi come processi dinamici. Le permanenze e le trasformazioni dei luoghi (Maria Martone)
La ricerca è indirizzata ad una lettura e una documentazione critica dei paesaggi per favorire il recupero della memoria di un rapporto che nel tempo l’uomo è riuscito a stabilire con il proprio territorio, espressione di identità e di valori culturali che si sono consolidati e stratificati nel tempo. La ricerca include la sperimentazione di nuove strategie che mirano ad una rappresentazione multiscalare che a partire dal territorio arrivano ad indagare spazi urbani e dettagli architettonici attraverso applicazioni anche di nuove tecnologie relative al rilievo e alla rappresentazione, attraverso ricerche di archivio e bibliografiche, fonti documentali cartografiche e iconografiche.
Tra le ricerche sviluppate ricordiamo: Architettura e territorio nell'età aragonese. Alcuni esempi nell'antica Terra di Lavoro; Segni e disegni dell’agro pontino; La rappresentazione del territorio per l’inventario dei beni del patrimonio paesaggistico nella provincia di Latina; Il rilievo per la salvaguardia dell’identità di un luogo: Latina e l’ex Distretto Militare; I paesaggi pontini: dalla macroscala all'elemento di dettaglio; I centri storici sulle colline dei monti Lepini per una documentazione iconografica fra memoria storica e futuro; L'acqua e il paesaggio urbano a Roma tra il XVI e il XIX secolo; Nell’ager campanus, la stazione AV di Zaha Hadid; La collina del Vomero, da paesaggio agreste a forma urbana.
La rappresentazione delle architetture vegetali (Leonardo Paris)
La ricerca si pone l’obiettivo di delineare un quadro teorico per definire i sistemi appropriati per interpretare, analizzare, documentare e tracciare dati su sistemi vegetali complessi come, per esempio, le ville urbane storiche. I metodi proposti a seguito di alcune sperimentazioni fatte su alcuni parchi urbani presentano la realizzazione di una banca dati e di archivi virtuali applicati ad un campione particolarmente significativo della città di Roma. Utilizzando un sistema di interazione tra banche dati virtuali e dati forniti da operazioni di rilievo condotte tramite laser scanner e sistemi fotogrammetrici digitali, si prefigura un modello di conoscenza per l'architettura vegetale. Tale modello integra la comprensione degli archivi digitali quantitativi con i dati descrittivi dei soggetti esaminati al fine di creare uno strumento che funga da base documentale per qualsiasi attività di gestione, tutela e conservazione.
Il colore nella documentazione dell'ambiente urbano e del territorio (Maria Martone)
Considerato uno degli elementi principali della complessità dell’ambiente urbano e del territorio, si riconosce al colore un ruolo importante per la conoscenza dell’identità culturale dei luoghi. Il fine ultimo dello studio e della ricerca sul colore non consiste, infatti, nel rappresentare esclusivamente gli effetti materici e cromatici di una architettura o di un paesaggio, ma è anche diretto al raggiungimento di una conoscenza percettiva della realtà costruita e dell’ambiente attraverso cui delineare e disegnare l’immagine del territorio, della città e dell’architettura. Insieme, quindi, ad una conoscenza storica e stilistica del colore, lo studio è rivolto anche ad approfondire i fondamenti della teoria e della sintassi del colore per il rilievo e la restituzione grafico/digitale. Tra le tematiche affrontate ricordiamo: Colore e geometrie nel paesaggio di punta Massullo a Capri; Il colore come soggetto della rappresentazione a scala territoriale, urbana e architettonica. Alcuni esempi; Colori, luci e forme nell’underground napoletano. Le “stazioni dell’arte” della Linea 1; La rappresentazione cromatica del territorio nelle mappe tra Ottocento e Novecento, I colori del Floreale a Napoli.